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Alcol e bevande da asporto

Alcol e bevande da asporto, proroga al 14 luglio

Comune di Bologna, nuova ordinanza anti alcol, stop anche ad acqua e bibite da asporto. Ascom: «Eccessivo carico di responsabilità sui gestori, un intervento troppo forte preso in ragione di pochissimi casi, quando invece sono tanti i locali virtuosi che hanno fatto sacrifici per far rispettare al meglio le regole»

C’è un tema che sopravvive a Bologna, come nel resto d’Italia. Quello degli assembramenti all’esterno dei locali, problematici durante tutta la fase 2 e a da combattere ancora durante la decisiva fase 3 post Covid, cominciata ieri in tutta laregione con la stura del presidente Bonaccini. Non a caso, il Comune – nello specifico il settore Commercio guidato dall’assessore Alberto Aitini (nella foto in basso) – sul tema ha deciso di reiterare l’ordinanza anti alcol sdoganata poco più di 20 giorni fa, ma con una doppia differenza sostanziale: l’asporto dalle 22 in poi è vietato per qualsiasi bevanda in qualsiasi supporto, foss’anche una bottiglietta d’acqua di plastica. Ed è severamente vietato pure consumare la bevanda anche a due metri dal dehors: l’obbligo per i gestori dei locali è quello di somministrare bevande che possano essere consumate all’interno del locale o seduti ai tavolini. Appoggiati a una colonna a qualche metro di distanza, meglio di no. Anche perché, come ricorda l’ordinanza bis di Palazzo d’Accursio – che sarà in vigore fino al 14 luglio –, se le regole fissate dall’ordinanza non saranno rispettate, si potrà incorrere per gli osti in una salata sanzione fino a 400 euro. Le nuove misure L’ordinanza, come dicevamo, segue il provvedimento firmato dal sindaco il 26 maggio scorso e rimasto in vigore fino a due giorni fa. È possibile l’apertura alle 6 e la chiusura alle 21 degli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto che si trovano nell’area del centro storico delimitata dai viali di circonvallazione. Mentre i laboratori artigianali alimentari, in tutta la città, hanno il divieto di vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in contenitori di vetro o lattina dalle 21 alle 6 del giorno successivo. Più stringente la misura per gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

La misura ricalca quasi completamente l’articolo 14 del Regolamento di Polizia Urbana (che sulla carta vieta comunque l’asporto dopo le 22), ma aggiunge un paio di rafforzativi. I locali n tutta la città, oltre a dover rispettare il Regolamento di Polizia Urbana e quindi non vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in contenitori di vetro e lattina dalle 22 alle 6 del giorno successivo, hanno anche l’obbligo, sempre dalle 22 alle 6, di somministrare qualunque bevanda e ogni altro genere alimentare esclusivamente all’interno del pubblico esercizio o del dehors, «impedendo – si legge nell’ordinanza – che gli avventori consumino, fuori da questi spazi, i prodotti somministrati». Scettica Ascom per queste scelte. «Ok la proroga – sottolinea il direttore Giancarlo Tonelli –, ma ci sembra decisamente eccessiva l’ulteriore responsabilità che va a ricadere sui titolari delle attività, peraltro con una ‘minaccia’ di una multa di 400 euro. Mi pare – aggiunge Tonelli – un intervento eccessivo preso in ragione di pochissimi casi, quando invece sono tanti i locali virtuosi che hanno fatto sacrifici per far rispettare al meglio le regole. C’è stata una collaborazione molto forte tra tutti, associazioni, attività, istituzioni, vigili e forze dell’ordine. Quindi questa misura poteva essere gestita diversamente, è eccessivo il carico di responsabilità nei confronti dei titolari delle attività. Semplicemente – conclude Tonelli –, in ragione dei buoni risultati dalla prima ordinanza appena terminata, non ce n’era bisogno»

Il Resto del Carlino, 16 giugno 2020

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Gianluca Lolli

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