Confcommercio chiede urgentemente il riconoscimento dello status e delle misure previste per le zone rosse di Lombardia e Veneto
A seguito dell’ordinanza con cui la Regione Emilia Romagna fu costretta a dichiarare ‘zone rosse’ il capoluogo di Medicina e la frazione di Ganzanigo, confinando per quasi 20 giorni cittadini e lavoratori all’interno del territorio – e impedendo ai lavoratori di altri comuni di raggiungere le aziende locali -, si sta determinando una situazione assurda e paradossale: Confcommercio Ascom chiede al Governo di estendere urgentemente a questi territori le misure straordinarie adottate per le zone rosse istituite dal Governo.
“I lavoratori della zone rosse di Medicina e Ganzanigo – sostiene Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Ascom Bologna – ad oggi hanno dovuto utilizzare le proprie ferie per far fronte alle assenze dal lavoro forzate. Questo è profondamente ingiusto: è necessario che sia riconosciuta la malattia ai lavoratori residenti e a quelli che a causa del blocco non hanno potuto raggiungere le imprese locali, così come avviene per tutte le altre zone rosse istituite dal Governo: non può essere questa la risposta al fermo drammatico dell’economia creato da un provvedimento così impattante”.
“La situazione che si è venuta a creare è paradossale – sottolinea Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom Bologna – una disparità di trattamento inaccettabile per lavoratori e imprese. E’ fondamentale che Governo e Regione trovino un accordo immediato volto a concedere a Medicina e a Ganzanigo lo status e i provvedimenti previsti per le zone rosse di Lombardia e Veneto. Bisogna però agire in fretta, non possiamo accettare ulteriori rinvii, perché questa comunità va sostenuta ora, in una fase in cui, superata l’emergenza sanitaria, deve tornare alla piena normalità.”.
“Il riconoscimento ai lavoratori dell’assenza per malattia è un provvedimento di ovvia equità – conclude Claudio Mioli, presidente Ascom di Medicina – cui si devono aggiungere misure e provvedimenti di sostegno alle famiglie, ai lavoratori dipendenti e autonomi e alle imprese, di potenziamento degli ammortizzatori sociali; misure in favore dei soggetti che hanno risentito di più delle conseguenze, anche indirette, dell’emergenza sanitaria. Per la parte che gli compete, il Comune sta già facendo tanto: chiediamo la stessa attenzione e impegno a tutti i livelli istituzionali”.
Bologna, 7 luglio 2020