L’idea dei panificatori Ascom: la ’Fornara’ è fatta artigianalmente con prodotti di recupero. «Abbiamo cominciato a sperimentare lo scorso anno e, visti i buoni risultati, abbiamo coinvolto un’associazione di produttori capaci, attivi nel sociale e legati alla nostra terra – spiega Graziano Bottura, presidente dei Panificatori –, per creare qualcosa di unico e nuovo»
Tra la fragrante rosetta e il morbido barillino, dal panettiere di fiducia spunta il prodotto che non ti aspetti. Si chiama ‘La Fornara’ e, per la gioia degli appassionati, si tratta di una birra artigianale, realizzata dal Birrificio Vecchia Orsa di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con l’Associazione panificatori. È il frutto di un progetto di lotta allo spreco che ha coinvolto anche il Gruppo Hera. L’idea era creare una birra di recupero che, con un antico procedimento già in uso nel Medioevo, permettesse di riutilizzare le eccedenze di pane, oltre all’orzo e al luppolo che servono a riempire i boccali.
Per dirla con parole chiare, prosegue, «inventare la nostra birra della ‘Bassa’ con il 30% di pane, alla quale seguirà prossimamente ‘Rina’, la sorella di montagna che sarà prodotta a Mongardino». Intanto, la prima nata sarà già da ora sugli scaffali dei panifici associati all’Ascom, per segnare il legame con il grano che anche il colore di una Golden Ale ricorda. «È importante, dopo tutto quello che la recente emergenza ha comportato, constatare come il mondo delle botteghe di vicinato sia vivo e attivo – commenta il direttore di Ascom Giancarlo Tonelli –, dopo avere ricoperto al meglio, nei mesi più duri, un fondamentale ruolo di presidio economico e sociale».
Lorenzo Pedrini, Il Resto del Carlino 9 luglio 2020