Bottino da 700 euro, indaga la polizia. Il dottor Enrico Cevolani: «Tanti danni e nessun aiuto. Ci sentiamo abbandonati»
E siamo a dieci. La farmacia Busacchi ha raggiunto l’altra notte un nuovo record personale: l’attività di via Emilia Ponente, a pochi passi dall’ospedale Maggiore, è stata ancora vittima dei ladri.
«L’allarme è scattato all’1,50 – racconta il farmacista Enrico Cevolani –. Non ci potevamo credere». Perché, come spiega il giovane titolare, «la farmacia di famiglia, negli ultimi 12-13 anni, ha subìto almeno dieci colpi, tra furti e rapine. Io mi sono laureato nel 2015: soltanto in questi cinque anni abbiamo registrato tre rapine e un furto, quello di stanotte (ieri, ndr)». Il ladro, a volto scoperto e senza guanti, dopo aver tirato su la saracinesca e averla bloccata con un sasso, ha sfondato la vetrina ed è entrato all’interno della Busacchi.
«Ha fatto un disastro: c’era un tappeto di vetri quando siamo arrivati. E non solo: ha buttato giù un mobile, ha danneggiato una macchina per misurare la pressione e poi si è diretto a colpo sicuro alla cassa, portandola via con i 700 euro che conteneva». Oltre al danno economico, poi, la beffa: «Questo weekend eravamo di turno, quindi abbiamo passato tutta la notte a sistemare, per riuscire ad aprire puntuali. Non potevamo far mancare ai cittadini il nostro servizio», dice ancora il farmacista. Rammaricato e stanco di una situazione che, da anni, si ripete in ‘fotocopia’: «La polizia è arrivata immediatamente, sette volanti si sono precipitate quando è scattato l’allarme, hanno fatto il massimo. Ma il ladro era già scappato via – continua Cevolani –. Poi è arrivata la Scientifica, che ha repertato sangue e impronte, oltre ad acquisire i video della sorveglianza, che ha ripreso tutto».
Una circostanza che potrebbe aiutare a individuare il ladro, ma per Cevolani è una magra consolazione: «Anche in questo periodo difficile ci siamo stati sempre, abbiamo lavorato senza sosta. Abbiamo ovviamente avuto perdite, ma non ci lamentiamo. Il problema è far fronte a queste vicende, che non solo ci spaventano e mettono sotto stress, ma richiedono anche un dispendio economico notevole, tra danni da sistemare e premi dell’assicurazione che si alzano. Non chiediamo molto: solo che l’Amministrazione si preoccupi un po’ per noi, provveda in qualche modo, magari con l’installazione di videocamere pubbliche, a rendere meno facile la vita ai delinquenti». «Vicinanza alla famiglia Cevolani e alle altre farmacie del territorio che vengono utilizzate come bancomat dai malviventi – commenta il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami –. Purtroppo, la risposta che in questa città si dà loro è sempre successiva, mai preventiva. Parlo della necessità di aumentare controlli e presidio del territorio, soprattutto in zone sensibili, come è l’area intorno al Maggiore».
Nicoletta Tempera, Il Resto del Carlino, 20 luglio 2020