Lizzano, anche Galletti e Rabboni nel cda dell’associazione Palmieri: «Uniti per ridare lustro alla stazione sciistica»
Diventa ufficiale la nuova gestione triennale del comprensorio sciistico del Corno alle Scale. Si è riunito l’altro giorno per la prima volta per la firma davanti al notaio il pool di imprenditori, manager, professionisti e realtà locali che hanno dato vita all’associazione temporanea d’impresa per gli impianti di risalita: obiettivo il rilancio a tutto campo del Corno.
Il piano di sviluppo prevede la realizzazione di un contesto attrezzato e organizzato per varie discipline, «non solo sci e snowboard, ma anche escursionismo, sci di fondo, mountain hiring, mountain walking, downhill, cicloturismo, sci estivo e in generale promuovere il turismo estivo che, già in forte crescita, si vuole portare a metà del fatturato della stazione».
Il gruppo aggrega, oltre a realtà locali come la società dei maestri di sci del Corno e persone che hanno una decennale esperienza nella gestione degli impianti di risalita, anche industriali della zona, tra cui Marco Palmieri (Piquadro), Roberto Lenzi (Far), Davide Lenzi (Bottonificio Lenzi), Massimo Gandolfi (Porrettana Gomme) e altri imprenditori di Lizzano.
Tra i soci c’è anche Doganaccia2000, la società che gestisce gli impianti della montagna pistoiese mentre presidente della nuova società è Flavio Roda, ex allenatore di Alberto Tomba e oggi presidente della Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali). Nel cda siederanno, inoltre, Gianluca Galletti, ex ministro dell’Ambiente, e Tiberio Raboni, ex assessore regionale alle Politiche Agricole.
«E’ una grande soddisfazione assistere a questo sforzo congiunto da parte dell’imprenditoria locale», commenta Roda. lI Corno alle Scale «rappresenta un pezzo molto bello della mia vita e ho mille ricordi delle giornate passate sulle sue piste, prima da ragazzino e poi da padre – afferma invece Palmieri –. Per questo ho accettato di contribuire e spero vivamente che, con la collaborazione di tutti gli amici coinvolti nel progetto, si riesca a restituire il ruolo che merita a una stazione sciistica che non ha nulla da invidiare a molte altre dell’Appennino».
il Resto del Carlino, 25 settembre 2020