Stefano Tedeschi, del Diana: «Le istituzioni prevedano aiuti maggiori per la categoria»
La convivenza forzata con il Covid-19 sembra essere diventata ormai l’unica strada possibile da seguire. Almeno fino alla realizzazione di un vaccino. Per noi imprenditori, in particolare gestori di bar e ristoranti, significa confrontarci ogni giorno con una nuova sfida economica e sanitaria.
Tutto questo si traduce in lavoro e spese straordinarie che gravano sempre di più sulle nostre spalle. Non ultima, la notizia di una nuova ordinanza che potrebbe obbligarci a seguire ulteriori prescrizioni, che ben accogliamo in quanto tutelano la salute pubblica, ma che al tempo stesso rappresenteranno un aggravio per il nostro lavoro. Per questi motivi crediamo sia doveroso da parte delle istituzioni stesse assumere impegni per sostenere le nostre aziende in questo difficile momento. In particolare, visto il calo delle temperature, resta la necessità di garantire il distanziamento all’interno dei locali, motivo per cui è sempre preferibile utilizzare i dehors.
Sarebbe quindi fondamentale consentire a bar e ristoranti l’utilizzo di eventuali strumenti di riscaldamento in deroga per permettere ai clienti di usufruire dei tavoli posti fuori. Altrimenti sarebbe complicato per chiunque evitare assembramenti all’interno. In questa direzione si inserisce anche la richiesta di prorogare i dehors straordinari almeno fino al 30 giugno 2021 e non solo fino al 31 dicembre 2020. In questo modo si darebbe ai pubblici esercizi la certezza che anche la prossima primavera sarà garantito loro un aiuto fondamentale per lavorare al meglio nonostante l’emergenza. Ogni risorsa che nel breve periodo potremo monetizzare sarà fondamentale per garantire un futuro alle nostre imprese e ai nostri dipendenti.
Resta poi la querelle di via delle Moline. Palazzo d’Accursio non può pensare di lasciare commercianti e cittadini da soli a risolvere la problematica, che genera contrasti inutili e dannosi. Per questo auspichiamo un intervento del Comune risolutivo, che trovi un punto di incontro tra le necessità di tutti.
Stefano Tedeschi, il Resto del Carlino, 2 ottobre 2020