Il presidente della Confcommercio: «Il Paese non può sopportare altri lockdown e servono liquidità e moratorie fiscali»
Nessun lamento, molta spinta motivazionale verso nuovi traguardi e una sorta di bella “sfida” per entrare nel web. Il commercio piacentino vuol unire tradizione e innovazione, vuol sopravvivere all’urto dell’emergenza sanitaria e lo fa rilanciando la posta in gioco.
Anche il piccolo negozio di tradizione si mette nel solco di questa relazione con il digitale, con le nuove tecnologie, non più per demonizzarle ma per farne parte, senza rinunciare a se stesso. E’ il clima che si respirava ieri a Palazzo Galli nel corso della 75a assemblea di Confcommercio Piacenza da ltitolo “StruMenti in commercio’; ingentilita da tante piccole rose per i presenti, come una rosa che sbuca dall’asfalto è l’immagine simbolo prescelta.
Ospite d’onore, il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli. Inutile negare che è stato un «annus horribilis» il 2020, ha esordito, ma a fronte di una compagine che festeggia tre quarti di secolo, Sangalli invita anzitutto a non tradire mai le proprie radici. Però le illusioni non sono ammesse su una tregua che non sarà «momentanea», nondimeno è necessario «uno sforzo tenace e generoso per andare avanti». Il segnale del mondo economico è poi chiarissimo: «l’economia del paese non può permettersi un nuovo lockdown, tutti in questo momento dobbiamo fare fino in fondo la nostra parte, nessuno escluso, per cercare di evitare un ritorno alle chiusure, non sarebbe accettabile».
Se dovessero scattare chiusure anche parziali per bar e ristoranti, il Pil cadrebbe di 10,5 punti, sarebbe il disastro, avverte. Confcommercio chiede però che si trovi «il punto di equilibrio tra l’indispensabile sicurezza sanitaria e l’altrettanto indispensabile prosecuzione delle attività economiche». Sono necessari allora «regole, protocolli, controlli efficienti ed equilibrati». Arriveranno ingenti risorse Ue, consentiranno investimenti e riforme nell’interesse del paese e delle generazioni più giovani. Ma c’è un’urgenza «Di fronte agli sforzi da cui dipende l’occupazione e la tenuta della pace sociale è necessario che il governo agisca subito sulla leva della più ampia liquidità e sulla moratorie fiscale».
Perché non va sottovalutato il forte rischio di infiltrazioni criminali: «tanto più sono inefficaci gli aiuti di Stato, tanto più convincenti le sirene della criminalità organizzata, rischiamo di trovarci a breve non solo meno imprese ma anche meno sane per lo sviluppo di fenomeni criminali come l’usura» paventa Sangalli. I prossimi mesi potrebbero consegnarci gli effetti reali di una tragedia, allora che fare? Resistere, dice il presidente «con prudenza e audacia, perché di sola prudenza si muore, si viene sopraffatti dai cambiamenti e noi dobbiamo sostenere con tutte le forze imprese che lottano per la sopravvivenza, tante imprese non hanno ancora del tutto ricevuto aiuti e hanno anticipato la “cassa’; imprese che si sono reinventate e costruite e addirittura capaci di crescere attraverso questa crisi».
Servono strumenti utili, servizi aggiornati, come in effetti Confcommercio propone perché «l’innovazione è centrale, il digitale va sfruttato per scelta, ma non si tratta solo di più computer – avverte Sangalli – o più stampanti in 3D, anche queste, ma serve migliorare il nostro essere persone, comunità e società». E. poi un pensiero alla bellezza che è il vero leit motiv della giornata, che è il nostro modo di vivere «ed è un vantaggio competitivo», ristorazione, turismo, moda, arredamento ne sono parte inscindibile. E intorno a tutto questo va «ricostituito un clima di fiducia, ma ce la possiamo fare e ce la faremo».
Alla giornata di Confcommercio, presentata da Rita Nigrelli è intervenuta la prefetta Daniela Lupo: «c’è il massimo impegno dello Stato per garantire le regole e perché vengano osservate e c’è l’impegno a lavorare insieme con sentimenti di unità e di affiancamento alla rete economica di questo paese».
La sindaca e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, in collegamento da Palazzo Gotico, ha ripercorso le misure adottate per dare respiro al commercio: plateatico, esenzioni e l’ investimento di 2,2 milioni sulla Tari «Sono davvero preoccupata per i prossimi mesi, ma se siamo consapevoli che si devono unire le forze, insieme c’è la faremo». Il neo-presidente della Camera di Commercio, Filippo Cella, parla del commercio come uno dei pilastri del sistema camerale: «Oggi è una giornata simbolo di resilienza e voglia di ripartenza. La Camera di commercio e più che mai disponibile a fare la sua parte. E per essere vincente il nostro territorio deve riscoprire e riproporre in chiave moderna le sue eccellenze e tradizioni».
Patrizia Soffientini, Libertà, 13 ottobre 2020