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Coronavirus, l’idea dei ristoratori di via San Mamolo: «Vigilanza privata per evitare gli assembramenti quando chiudono i locali»

Luca Mazzoni (Re Sole Bistrot): «A saracinesche abbassate bisogna garantire più ordine. Così contribuiamo a ridurre i contagi»

Rendere sicura via San Mamolo ed evitare possibili assembramenti quando il presidio dei locali viene meno con la chiusura mposta a mezzanotte. È partendo da queste considerazioni che Luca e Gianluca Mazzoni, del Re Sole Bistrot, assieme a Nicola Galassi del Mamolo, Massimo Alberi del Panoramica, Nicolai Samson del Moretto, Andrea Nanni di Sabo, Omar Mohamed di Crudo ed Enrico Fabbiani del Chioschetto, hanno pensato di ingaggiare quattro operatori della vigilanza privata Magnum per evitare assembramenti in strada dalle 20 alle 2 e limitare al massimo il rischio di possibili contagi da Coronavirus.

«Fino a quando i locali sono aperti le regole vengono rispettate dai gestori e fatte rispettare ai clienti, ma è proprio da mezzanotte, quando cioè si chiude, che bisogna prestare massima attenzione, perché si riversano in strada contemporaneamente centinaia di persone che inevitabilmente e involontariamente creano assembramenti temporanei – spiega Mazzoni –. Questa situazione va gestita perché comporta rischi di possibili contagi. A questo numero di persone, per lo più clienti che hanno cenato nei nostri locali, si aggiungono poi le anime vaganti della notte, che per scelta o per impossibilità non hanno riservato un tavolo e attendono l’uscita dei clienti dai ristoranti per proseguire la serata in strada a locali chiusi. Per senso di responsabilità, quindi, nonostante il controllo di ciò che avviene sul suolo pubblico non sia di nostra competenza, vogliamo creare una sinergia con le forze dell’ordine e mettere a disposizione quattro persone della vigilanza privata, pagate da noi imprenditori, che controllino il rispetto del divieto di assembramento».

«Garantire più ordine ed evitare assembramenti anche quando i locali sono chiusi dimostra il grande senso di responsabilità che gli imprenditori bolognesi hanno messo in campo fin dai primi giorni della pandemia – commento la Confcommercio Ascom di Bologna –. Riteniamo che sia questa la strada da perseguire per rivedere il prima possibile la stretta decisa dal governo che penalizza eccessivamente i titolari dei locali».

La sperimentazione di questo servizio per ora è prevista solo nel weekend, si parte domani (venerdì 23 ottobre) e si replica sabato, ma l’obiettivo è di estenderlo a tutti i giorni della settimana. «I contagi non tengono conto degli orari o se i locali sono aperti o chiusi – conclude Mazzoni –. Per questo tutti dobbiamo fare la nostra parte e se possiamo dare una mano in questo senso, anche quando i nostri locali sono chiusi, siamo ben felici di farlo».

Nella foto i ristoratori delle attività commerciali di Via S. Mamolo insieme al personale di vigilanza

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Annalisa Gotti

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