L’imprenditrice Elena Realti ha scritto al presidente del Consiglio
Gentile Sig. Conte
Mi chiamo Elena Realti, ho 33 anni , e sono nata e cresciuta in provincia di Bologna. Sono cresciuta vedendo poco mio papà, che ha sempre lavorato 12/14 ore al giorno, nella propria attività… ma oltre a vederlo poco, mi ha insegnato a sporcarmi la mani e cosa sia il sacrificio. 7 anni fa abbiamo aperto una società insieme, con 11 collaboratori: distribuiamo latticini , salumi e altri prodotti alimentari a ristoranti per la maggior parte e a negozi alimentari in minima parte.
Il Covid ci ha messo in ginocchio. Noi non possiamo accedere alla cassa integrazione, gli aiuti non sono arrivati, abbiamo continuato a pagare tasse e affitti. Il commercialista è stato chiaro: l’anno prossimo continuando così dovrete mettere in liquidazione oppure rifornire la società di soldi.
Io qua ho tutto: mutuo, ipoteca sulla casa, anima ed energia. Sono una giovane atipica, che ha voluto rischiare in un’epoca dove il ‘posto fisso’ è un obiettivo da raggiungere, ma non per me.
Con un’ulteriore chiusura anticipata dei ristoranti non ci sarà scampo per noi e il vostro aiuto è stato nullo.
E so che come noi si troveranno anche tanti ristoratori nella stessa situazione. Ho iniziato a capire cosa provano quegli imprenditori che si tolgono la vita, ho iniziato a pensarci. Non mi ucciderà il Covid19, ma aver perso tutto con uno stato fermo a guardare, sì.
Cordialmente, Elena Realti
